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venerdì 4 marzo 2016

Osservate le onde gravitazionali a 100 anni dalla previsione di Einstein


La teoria delle onde gravitazionali di Einstein del Novembre 1916, finalmente, ha avuto l’attesa conferma dopo un secolo, precisamente l’11 febbraio 2016. In realtà il 14 settembre 2015 i due strumenti dell’esperimento Ligo negli Stati Uniti hanno registrato un dato anomalo. Da quel momento sono iniziate le verifiche; e poi la notizia si è diffusa con la stessa velocità delle onde gravitazionali subito dopo la conferma definitiva degli scienziati. Le onde gravitazionali sono state prodotte nell'ultima frazione di secondo dalla fusione di due buchi neri, con masse pari a 29 e 36 masse solari. 
Ma cosa sono queste famigerate onde gravitazionali che hanno così sconvolto l’intero mondo della scienza e della fisica?
Le onde gravitazionali sono come piccole increspature del tessuto dello spazio-tempo che impregna tutto l’universo. Secondo Einstein la gravità stessa è dovuta alla curvatura dello spazio-tempo causata dalla massa. Le onde gravitazionali sono prodotte dal movimento di corpi dotati di massa nello spazio-tempo, come i pianeti o le stelle. Più gli eventi sono colossali ed emettono straordinarie quantità di energia, come il Big Bang stesso, maggiore è la grandezza delle onde gravitazionali e quindi (in teoria) è più facile captarle. Solo che finora con gli strumenti a nostra disposizione risultava praticamente impossibile riuscire a decifrarle perché noi stessi e gli strumenti siamo immersi a nostra volta nello spazio-tempo e veniamo coinvolti dalle sue oscillazioni.
La scoperta dell’esistenza delle onde gravitazionali non è solo conferma sperimentale della validità della teoria di Einstein, ma rivoluziona e amplia il mondo della fisica e della ricerca cosmologica. Per esempio finora lo studio del cosmo è stato realizzato solo attraverso i segnali emessi da stelle e galassie nello spettro elettromagnetico. L’esistenza delle onde gravitazionali ci permette di avere la possibilità di studiare l’universo in modo completamente differente. Oltre che «vederlo», saremo in grado anche di «sentirlo» nella sua essenza più fondamentale, lo spazio-tempo, due elementi che sono una cosa sola. E capire come e perché l’universo non solo si espande, ma sta addirittura accelerando la sua velocità di ampliamento. Arriviamo fino ad ipotesi fantascientifiche: qualcuno dice che potremmo trovare dei cunicoli vicino ai buchi neri, attraverso i quali si può viaggiare in vari universi.
Se possiamo avvalerci di questa scoperta dobbiamo ringraziare i 1.004 scienziati americani ed italiani che hanno lavorato insieme per darci questa magnifica notizia. E dobbiamo anche a loro un nuovo capitolo da studiare nel libro di scienze!

Giulia Longo e Natalia Bobrova. 3B