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martedì 20 febbraio 2018

A.S.D pomezia rugby LIONS



Sono un ragazzo di 11 anni pratico il rugby da 3 anni e mezzo nella società del Pomezia rugby  e sono capitano della mia squadra dell'under 12. All’ ultimo torneo di domenica mattina siamo arrivati terzi su nove squadre. In quel torneo ho fatto 5 mete. In tre anni e mezzo ho fatto 120 mete. So bene che non è la cosa più importante fare le mete ma l'emozione che provo ogni volta è indescrivibile. Mi piace questo sport perchè mi sfogo contro le altre persone ma soprattutto perchè ci si diverte.
Alla fine del primo e secondo tempo, c'è anche il terzo tempo. Il terzo tempo consiste nel mangiare con i compagni e  con gli avversari, in un unico tavolo. Durante gli allenamenti se ridiamo e scherziamo ci fanno fare molta atletica, perchè vogliono che facciamo i seri, pretendono tanta disciplina.
Questo sport non è per tutti, non è per gli egoisti, non è per i permalosi, è per chi è pronto a condividere un passaggio con un compagno e per chi è in grado di aiutare un avversario che è caduto a rialzarsi, tendendogli una mano. Io amo questo sport!!!

Matteo Ferretti e Jonathan di Paola 1 E

sabato 20 gennaio 2018

IC. CAMPO DI CARNE 2 APERTO A TUTTI


Il giorno 13 gennaio 2018 all’interno della scuola di Campo di Carne 2 si è svolto il nuovo Open day. E’ stata presentata la scuola a tutti gli adulti e agli studenti, per le nuove iscrizioni alla prima media. Quel giorno tutta la scuola era piena di persone, attività, musica, divertimento e dei balletti proprio eseguiti da noi, ragazzi delle medie. Alcuni si esibivano con canzoni e coreografie moderne. C’era un atmosfera molto gioiosa, tipo di festa, tutti  eravamo allegri e felici. Non eravamo presenti solo noi delle medie ma anche i bambini dell’elementari e dell’asilo. Nelle aule erano presenti i professori con degli  alunni che svolgevano attività creative, per esempio, la mia classe era diventata la sala plastici, con modelli di città. Per me è stato un giorno bellissimo perché si sono svolte tante attività molto carine. Purtroppo l’open day si organizza una volta all’anno sempre il sabato,  per permettere a tutte le famiglie di venire a vederlo. Per me questo open day è stato il migliore di tutti perché è come se fosse stato un po’ il tour della scuola con tanta musica e divertimento. Consiglierei a tutti di venire a vedere quanto è bella ed efficiente  questa nostra scuola. 

Marta Liguori IB  Grafica a cura di Manuel Zandoli

Il Vero Castello della Disney si Trova in Germania




Ebbene sì, chi di voi credeva che quel castello fosse pura fantasia, si sbagliava, infatti il vero castello della Bella Addormentata, a cui si è poi ispirata la Disney, si trova in Germania.
Questo è il castello Neuschwanstein o meglio, “La Rocca Del Cigno”, si trova in Baviera, costruito tra il 1845 e il 1886 , dal “re delle favole” Ludwig II che lo pagò di tasca propria e seguì scrupolosamente i lavori di questo castello arroccato su uno sperone di roccia.
 Ludwig II non mise da parte le stravaganze e aggiunse opere d’arte e torrette. Usato dalla Disney come castello nella fiaba Disney “La Bella Addormentata” o “Biancaneve e i Sette Nani” e in “Rapunzel”. Aperto al pubblico dal 1886 conta ad oggi circa 1.4 milioni di visitatori l’anno di cui 6000 sono i visitatori medi giornalieri in estate. Inoltre è anche stato nominato una delle sette meraviglie del mondo.
In una lettera a Wagner (di cui lui era particolarmente ammiratore) Ludwig gli descrive il Neuschwanstein:
« È mia intenzione far ricostruire l'antica rovina del castello di Hohenschwangau, nei pressi della gola prodi Pöllat, nello stile autentico delle antiche fortezze dei cavalieri tedeschi e devo confessarvi di rallegrarmi molto all'idea di potervi soggiornare un giorno (fra tre anni); vi dovranno essere sistemate numerose camere per gli ospiti, confortevoli e accoglienti, dalle quali si potrà godere una stupenda vista sull'augusto monte del Säuling, sulle montagne del Tirolo e sulla vasta pianura; Voi Lo conoscete bene, l'adorato ospite che vorrei ospitarvi; il luogo è uno dei più belli che si possano trovare, sacro e inavvicinabile, un tempio degno di Voi, divino amico, che faceste fiorire l'unica salvezza e la vera benedizione del mondo. Vi ritroverete anche reminiscenze dal 'Tannhäuser' (Sala dei cantori con vista sulla fortezza sullo sfondo), dal 'Lohengrin' (Cortile del castello, corridoio aperto, sentiero per la cappella); in ogni senso questo castello sarà più bello e confortevole di quello più in basso di Hohenschwangau, che annualmente viene dissacrato dalla prosa di mia madre; gli Dei dissacrati si vendicheranno e si tratterranno con Noi, lassù sulle ripide cime, allietati dall'aura del Paradiso. »
Questo divenne il suo rifugio d’elezione, dove si appartava in solitudine o con poche persone fidate.
Il castello è anche tappa della Romantische Strasse, o “Strada Romantica”.
Il castello nel 2013 dopo 13 anni di restauri è ritornato al suo vecchio splendore, ora è un albergo di charme ed eleganza in una dimora del XIX secolo.
Ma chi era Ludwig II e perché ha costruito questo imponente castello?
Ludwig II fu il re di Baviera, figlio di Massimiliano II di Baviera e Maria Federica di Prussia, nato nel 25 agosto 1845 a Monaco di Baviera. Considerato pazzo fu deposto dal 1864 alla sua morte nel 1886.
Noto come eccentrico, era molto legato all’arte e all’architettura, il Neuschwanstein fu il suo castello più famoso ma non l’unico come il castello di Linderhof o il Castello di Herrenchiemsee (replica della Reggia di Versailles), fu anche devoto mecenate di Richard Wagner.
Ludwig II lasciò inoltre una grande collezione di piani e disegni che aveva commissionato che risalgono alla prima parte del suo regno nel 1883, sono esposti a Herrenchiemsee e sono numerosi per via del fatto che a quei tempi la crisi ne impediva la realizzazione.
Nei primi tempi lui era ben voluto, la sua passione per la costruzione di castelli lascia tutt’ora una grandissima eredità in Baviera.
Ora questo castello si trova a Eurodisney dove è possibile alloggiare in quella che è la replica del castello, da imponente castello fiabesco ad un castello fiabesco solo per bambini, chissà cosa stara pensando Ludwig del fatto che ora del suo castello entusiasti solo i bambini scalmanati.

Luca Gigli
Classe 3B



giovedì 18 gennaio 2018

Correva l’anno 1918



Cento anni fa l’Italia era coinvolta nel conflitto mondiale.
Un soldato ,sul fronte Italo-austriaco ,scrisse un resoconto di quello che stava succedendo.
16-01-1918

«Ancora freddo ed ora anche nebbia .Il cannone tuona giorno e notte sul Grappa, fortunatamente con qualche intervallo. A Pieve passano numerose truppe Inglesi che ritornano dal fronte verso i luoghi di riposo, sostituite da truppe fresche».
La fonte storica scritta ci racconta che faceva sempre freddo e c’era sempre nebbia , i soldati avevano paura di morire ed erano stanchi di vedere i loro compagni di guerra, feriti e spossati, ritornare dal fronte.
La vita in trincea era agli estremi, molti erano costretti a mangiare ratti o qualsiasi cosa avessero a disposizione . Stavano continuamente a sparare e gli unici momenti di pace li impiegavano a scrivere lettere ai famigliari.
Questo testo ci insegna che la guerra conduce l’uomo al caos e alla distruzione, fa emergere i peggiori istinti, non ha quindi effetti positivi e che l’uomo dovrebbe trovare un modo per evitarla.

Valerio Giovannelli III C




mercoledì 17 gennaio 2018

GLOBALIZZAZIONE: UN UNICO GRANDE PAESE GLOBALE.



Negli ultimi anni si è ampliato particolarmente il fenomeno della cosiddetta globalizzazione che prevede la diffusione di culture e modi di vivere comuni in tutto il mondo. Esse si trasmettono tramite internet, media, viaggi e scambi di merci e di materie prime. Ormai tutti i paesi mondiali condividono le stesse usanze e gli stessi modi di fare e di pensare. come tutti voi potete notare andando da paese a paese ci sono gli stessi cibi ,gli stessi negozi e gli stessi sport come se fossimo un unico e grande paese mondiale. Il sociologo Marshall Mcluhan afferma che  L'uomo vive ormai in un recinto che ha però le dimensioni virtuali del mondo intero. Con il suo computer portatile riesce a  tenersi informato di tutto ciò che accade nel mondo leggendo solo un "giornale elettronico" da lui scelto tra migliaia disponibili in base ai suoi interessi, le sue curiosità, le sue esigenze di lavoro, i suoi hobby. Ci sono vari tipi di globalizzazione: politica , finanziaria , economica e culturale ma quella che ci riguarda maggiormente è sicuramente quella culturale. Uno dei suoi aspetti principali è il diffusismo mondiale di cucine( come il sushi , i fast food americani, la pizza ecc.), di abbigliamento o anche di musica permettendo di consumare e produrre le stesse cose in tutto il mondo. La globalizzazione nasce con la funzione di migliorare le condizioni di vita in tutto il mondo anche se spesso non è così. In certi casi  può portare  ad una perdita di identità in tutti i paesi ma non solo.. nella globalizzazione accade che i paesi più forti economicamente prevalgono sui meno forti imponendo così il loro stile di vita e sfruttando l’attività a basso costo di operai che vivono in paesi dove non vengono rispettati i diritti del lavoratore. Molte persone sottovalutano gli aspetti negativi della globalizzazione concentrandosi solo ed esclusivamente su quelli positivi come la velocità delle comunicazioni, circolazione di informazioni in tutto il mondo e la crescita economica evitando di porre rimedio a queste problematiche. A parer mio un modo per risolvere la situazione c’è , innanzitutto i paesi piu forti dovrebbero collaborare per aiutare quelli meno sviluppati invece di approfittarsene in modo tale da avere una situazione omogenea e ogni paese non dovrebbe mai rinunciare alle proprie culture per seguire quelle degli altri.


Isabella Gogorita III C



giovedì 11 gennaio 2018

Essere gemelli



Cosa significa essere gemelli?

Ci sono due tipi di gemelli, eterozigoti che nascono quando due ovuli maturano contemporaneamente e vengono fecondati da due spermatozoi indipendenti, e possono non assomigliarsi tra loro, inoltre ci sono i  monozigoti, che sono completamente uguali e  dello stesso sesso, perché  viene fecondato un solo ovulo che entro dieci giorni si divide in due embrioni ed hanno lo stesso DNA.
Si osserva spesso che i gemelli imparano a parlare più tardi rispetto agli altri bambini, I gemelli riescono subito a capirsi attraverso la mimica facciale, i gesti e gli sguardi.
La criptofasia si tratta di un linguaggio definito “ segreto” formato da vocaboli inventati dai gemelli, la criptofasia è più frequente nei gemelli che vengono lasciati l’ uno con l’ altro, questo linguaggio tende con il tempo a far isolare i due gemelli.
L’ adolescenza può essere un età molto critica per i gemelli a volte,  un gemello può manifestare  indifferenza  reciproca, altre volte c’ è l’ esigenza di diversificarsi il più possibile dall’ altro ma può succedere che proprio in questa fase della crescita i gemelli rafforzino il loro rapporto

COSA NE PENSIAMO?

Abbiamo scelto di scrivere questo articolo proprio perché siamo due gemelle monozigoti, crediamo che essere gemelle sia una particolarità molto bella e emozionante perché si sviluppa un legame molto forte, infatti, anche noi due abbiamo avuto la fase della criptofasia ma imparando a parlare abbiamo perso il linguaggio e credo sia stata una fortuna perché altrimenti ci saremo isolate da tutti gli altri,  ed è anche divertente perche pochi riescono a distinguerci.

 COME SIAMO NOI ?

Noi come gemelle siamo molto unite l’ una con l’ altra e abbiamo un legame molto forte perche insieme ci diamo forza  e ci aiutiamo quando ne abbiamo bisogno.
Quando litighiamo dopo poco  tempo ci perdoniamo dimenticando di aver litigato, inoltre andiamo molto d’ accordo, infatti ci piacciono le stesse cose  ad esempio: gli stessi abiti, gli stessi  oggetti   e portare lo stesso taglio di capelli.
All’ asilo eravamo nella stessa classe ed abbiamo dei bei ricordi, poi alle elementari siamo state  in classi diverse,ma avendo  gli stessi insegnanti  facevamo le stesse  gite e attività come il teatro, canti per Natale. Tutt’ora, alle medie,  siamo in classi separate e noi lo preferiamo noi lo preferiamo perché in questo modo riusciamo a vivere delle esperienze come singolo individuo.

Pisciottani Alessia (II E) e Pisciottani  Elisa (II A) 

domenica 20 marzo 2016

Il mondo fino a ieri - Il primo incontro tra gli abitanti guineani e gli europei



La capitale della Papua Nuova Guinea è Port Moresby. Nel 1964 ancora si trovava sotto l'amministrazione australiana. Gli Australiani erano penetrati nel territorio per la prima volta nel 1931 e avevano scoperto gli altipiani della Nuova Guinea, popolata da un milione di abitanti ancora dediti all'uso di utensili di pietra. Il primo impatto con la popolazione indigena fu tragico: i guineani alla vista degli uomini bianchi (europei) iniziarono a piangere spaventati. Essi erano infatti ignari, fino a quel momento, dell'esistenza di un mondo esterno. I guineani vestivano con gonnellini di foglie, borse di rete e copricapi di piume di uccello. Così erano apparsi per la prima volta alla spedizione olandese che li incontrò. Nel 2006 (dopo poco più di 70 anni dal primo incontro con i bianchi) i guineani indossavano la solita tenuta standard internazionale a base di t-shirt, calzoni, gonne, pantaloncini e berretti. Nell'arco di un paio di generazioni avevano imparato ad usare i computer e la scrittura. Erano i primi guineani ad essere stati alfabetizzati. E pensare che nel 1931 non esistevano le moderne tecnologie, né le scuole né il denaro!
La domanda che ci facciamo tutti é come sia possibile che una popolazione priva di scrittura, nell'arco di una generazione possa impadronirsene? 
Nel 1931 era impossibile vedere guineani provenienti dall'altopiano, dal mare e dalle isole mischiati insieme. Nel 2006 Jared Diamond, appena atterrato all'aeroporto di Port Moresby, rimane sconvolto alla vista di numerosi guineiani che avevano acquisito la stessa tipologia fisica americana: individui sovrappeso con pancia da birra. Solo 70 anni prima, grazie alle foto scattate, si può notare come non appare un solo individuo sovrappeso ma tutti snelli e muscolosi. Dopo poco più di settanta anni essi avevano ereditato tutte le malattie tipiche delle società del benessere: diabete legato a problemi ponderali, ipertensione, malattie cardiache, infarto e cancro. Nel 1931 i contatti fra estranei erano rari, pericolosi e tendenti a generare violenza. Nel 2006 sebbene fossero presenti due poliziotti all'aeroporto incaricati di mantenere l'ordine pubblico, nessun guineiano si sentiva minacciato dalla presenza di individui provenienti da altre zone del paese. Nel 1931 polizia e autorità statali non esistevano di certo e solo arrischiarsi ad allontanarsi di poco meno di 20 km dal proprio territorio significava un atto di ostilità nei confronti dei popoli confinanti e quindi un forte rischio di essere uccisi! 
In questi 75 anni la popolazione ha vissuto dei cambiamenti che per il resto del mondo si sono verificati in 11.000 anni di evoluzione. I territori erano divisi in gruppi confinanti, tutti conoscevano il nucleo della propria area e si intendevano abbastanza della propria fascia territoriale. Nel 1492 gli europei iniziarono a spargersi in tutto il mondo è a scoprire popolazioni non contattate. Fra il 1930 e il 1950 pattuglie di perlustrazione di governi di Olanda e Australia scoprirono in Nuova Guinea un milione di individui dei quali il mondo esterno non sapeva l'esistenza e viceversa.

giovedì 17 marzo 2016

Io è te


“Noi due oltre le nuvole” è il titolo del libro di Massimo Cacciapuoti che abbiamo letto in classe, questo libro molto emozionante ci ha fatto capire che non bisogna chiudersi in se stessi ma combattere contro tutto e tutti magari stando con persone che ci danno una mano a capire come si vive. Il grande insegnamento di questo libro consiste nel fatto che tra due persone può nascere un’amicizia bellissima e ci si può aiutare a capire reciprocamente come andare avanti nella vita, anche se ci sono tante difficoltà.
Nica ha quindici anni e i suoi unici amici sono i numeri, la sua passione è la matematica. Sandro, invece, è affetto da un grave tumore che lo isola dal resto del mondo.
Si incontrano in un villaggio turistico del Salento e al primo sguardo capiscono che tra loro nascerà qualcosa … I genitori di Nica la forzano a fare amicizia con Sandro, però la madre di Sandro mostra gelosia nei confronti del figlio. Nica palesa subito interesse per Sandro ma lui all’inizio non vuole aprirsi perché non la conosce abbastanza. Sandro porta sempre un berretto in testa e Nica gli chiede il perché, lui risponde che gli dà fastidio il sole, in realtà, e solo poco dopo lo confesserà a Nica, è un modo per nascondere la mancanza dei capelli dovuta agli effetti della chemioterapia. Nica scopre di non essere diversa dalle altre ragazze e Sandro ritrova il gusto della speranza. Dall'alto di una scogliera, con il rumore delle onde che si infrangono sulle rocce, sono pronti a urlare promesse di eternità, di cambiamento, di coraggio. Il tempo passa ed è ora di tornare nelle proprie città: Napoli e Milano. Immersi nella loro vita quotidiana i due ragazzi devono trovare la forza di non tradire il loro sogno. Sandro chiama Nica dall’ospedale, dicendole di dover fare alcune visite, ma non è così! Lei si allarma, fugge da casa, prende un treno per Milano e lo raggiunge. Quando Diana, la mamma di Sandro, vede Nica comincia a manifestare una forte gelosia nei suoi confronti, è il modo protettivo e possessivo di una madre che sa di poter perdere il figlio da un momento all’altro. 
Nica sente dei dottori parlare di trapianto al midollo osseo ma delle due cugine, resesi disponibili, una non è compatibile ed un’altra si trova oltreoceano e non farebbe in tempo a raggiungere Milano. Quindi Nica si offre volontaria per il trapianto, la mamma di Sandro non è d’accordo ma Nica non molla, riesce a convincere sia lei che “l’angelo”, l’infermiera preferita di Sandro. Mettono in atto un piano folle ma pieno d’amore… Sandro non ce la fa comunque e muore lasciando a Nica una frase: “…E tu non avere più paura”, una frase che l’accompagnerà, sosterrà e fortificherà per sempre.

Alessia Zanon, Simone Sugamosto, Davide Oliva

mercoledì 3 febbraio 2016

Una chiacchierata con gli autori


Eraldo Affinati, Massimo Cacciapuoti, Federica Bosco

All'inizio dell'anno scolastico la Professoressa Saviana Colazza dell'Istituto Comprensivo Ardea 2 ha inviato quasi per gioco, una  e-mail a diversi scrittori chiedendo loro di partecipare a degli incontri con gli alunni della scuola.  Inaspettatamente, quello che sembrava un  gioco, si è trasformato poi in realtà: la sera stessa tre di loro hanno accettato entusiasti di partecipare a tali incontri! L'obiettivo era in primo luogo avvicinare noi studenti a quello che appare ai nostri occhi un  mondo oscuro:  la scrittura! 
Così ci siamo preparati al primo incontro leggendo il libro “L'elogio del ripetente”  di Eraldo Affinati.
Finalmente lunedì 11 dicembre si é tenuto il primo incontro con lo scrittore a teatro: erano presenti tutte le seconde e le terze della scuola media!
Eraldo Affinati si è subito dimostrato una persona affabile e gentile, ha messo tutti noi a nostro agio e ha iniziato a raccontarci alcuni episodi importanti della sua vita da bambino e da adulto... Il suo modo di parlare, la sua calma e il suo interesse hanno conquistato tutti noi, alunni e professori: all'improvviso è calato il silenzio ed è iniziata la magia della parola!
Eraldo ci  ha raccontato di essere cresciuto in una famiglia senza libri e senza parole. Ed è per questo che sin da piccolo ha avuto fame di quelle parole che non ha mai trovato in casa propria...
C'è stato un momento molto commovente: Affinati ci ha raccontato che sua madre, catturata dai nazisti perché figlia di un partigiano,  riuscì a fuggire dal treno diretto verso i campi di concentramento... Se non fosse riuscita a fuggire,  lui e suo fratello non sarebbero mai nati.
Mi ha colpito molto il fatto che ad Eraldo piacciano gli alunni difficili.  Durante il suo racconto ci ha confidato che si è sempre domandato il perché avesse questa predilezione per alunni problematici e la risposta che si è dato è semplice ma essenziale:  predilige gli alunni difficili perché anche lui è stato un ragazzo difficile. Lui, le parole, se le è dovute conquistare.

giovedì 5 novembre 2015

UN TRIS D'ECCEZIONE ALL'I.C.ARDEA II

La scuola secondaria di primo grado di Campo di Carne è lieta di annunciare che prossimamente partirà il progetto "una chiacchierata con gli autori" sotto la guida della prof.ssa Saviana Colazza, referente del progetto. A partire dal mese di gennaio, verranno in visita alla nostra scuola tre grandi autori contemporanei: Eraldo Affinati, Massimo Cacciapuoti e Federica Bosco. Questo progetto permetterà di avvicinare i ragazzi alla lettura rendendo gli autori non più degli sconosciuti bensì persone normali con cui poter dialogare. Sarà un modo per espandere il piacere di leggere tra i giovani e un'occasione di toccare con mano la cultura. Si potranno scoprire i modi con cui vengono realizzati i meravigliosi mondi racchiusi in pagine bianche. Si potrà avere diretta esperienza della fantasia. Questa esperienza è davvero nuova per il nostro istituto. Infatti non si era mai verificato un evento così clamoroso. Speriamo sia di buon esempio per tutti i giovani e ringraziamo in anticipo gli scrittori per essersi dimostrati così disponibili a dialogare con i ragazzi. 
                                                                                                 Camilla Masala







martedì 21 aprile 2015

Il mio canale Youtube


Ciao a tutti ragazzi sono Matteo Foica un “progamer” e ho un canale YOUTUBE. Faccio i video da ottobre del 2014. Il mio primo video è stato su GTA 5 online con il mio amico Flavio, era un video per divertirci. Pensavo che fosse un video per gioco… ma quando quel video ha avuto un sacco di visualizzazioni ho dovuto continuare su Call of Duty.  Per gli ultimi giorni sono stato assente per problemi di connessione ma credo che riprenderò a fare i video venerdì il 20/03/2015. Quindi chiedo scusa per l’assenza ma sono pronto a ritornare con un nuovo video su GTA 5 online con le fantastiche rapine!!! Quindi io farò i video ogni venerdì per problemi con lo studio. Quando lo hanno saputo i miei amici sono stati felici per me. Visitate la mia pagina YOUTUBE mettete “mi piace” ai video e iscrivetevi al mio canale e…bella ragazzi…

Falsa speranza di chi non ha speranza



Roma. Non ci sono luoghi protetti, non esistono ambienti giovanili immuni dalla droga. Magari a qualche genitore piace crederlo, però non è così. Quando abbiamo deciso di parlare di tossicodipendenze, un tema tosto, abbiamo deciso di affrontarlo perché la droga è la speranza di chi non ha speranza e troppi giovani, per il gusto di un momento, entrano in una dipendenza. L'uso di determinate sostanze è diffuso fra i ragazzi della nostra età. Vi raccontiamo esperienze reali. Anche se non le abbiamo vissute di persona, ne siamo stati testimoni diretti o indiretti.
I giovani non hanno paura della droga e, nonostante siano consapevoli del fatto che sono dannose, a volte le provano. C’è chi ha cominciato a farne uso già quando frequentava la scuola media, in genere perché trovava lo spacciatore all'uscita.
Testimonianze di ragazzi con problemi di tossico dipendenza e non…

“Ci sono motivi e motivi per iniziare ad usare la droga: per farti bello davanti agli altri oppure perché eri curioso oppure perché la vita vicina alla morte è molto più eccitante, perché hai problemi in famiglia, perché vuoi scappare in un altro mondo. All’inizio non ti rendi conto di quello che fai e che sei, perché senti solo una “rota” unica; tutto sembra troppo bello ma tutto ciò che ti fa star bene, prima o poi, finisce di farti star bene e inizia a farti star male.”

Smartphone: ma poi….è così smart?


Hai mai chattato con i tuoi amici online mentre guardi la TV? Molte persone lo fanno. Infatti i ragazzi di oggi usano costantemente i loro telefoni e chattano online mentre fanno i compiti, quando cenano, quando escono con amici, parenti o genitori oppure anche quando sono in classe. Questa non è una buona cosa perché i loro cervelli non sono molti attenti, i ragazzi ormai non comunicano più con le persone che hanno accanto e ormai non riescono a esprimersi di persona perché sono troppo presi con i loro telefoni. I loro genitori, che credo sono come quelli di ognuno, non riescono a comunicare con i propri figli e a volte solo un messaggio può riuscire a farli comunicare con essi.
Puoi ricevere e mandare messaggi o chiamare mentre parli con altre persone? Questo è veramente sbagliato e poco educato. È molto importante parlare e ascoltare le persone mentre sei con loro. Molti dei ragazzi di oggi usano il loro smartphone in continuazione. Li usano per mandare messaggi o ascoltare la musica, e molte volte non si rendono conto di quanto sia pericoloso per le relazioni e anche per l ’attività cerebrale. Negli ultimi anni la tecnologia è avanzata e ora ognuno vuole il meglio delle tecnologie, ma non sa che questi possono causare molti problemi alla salute ma soprattutto mentalmente. Alcune ricerche sulle nuove tecnologie hanno affermato che le onde di questi telefoni sono molte pericolose. Quindi questo solo per dire che i giovani di oggi non sanno più parlare ma sanno solo comunicare con il proprio telefono.

Federica Caliandro
Arianna Cremonesi