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venerdì 19 gennaio 2018

Il primo giorno di scuola


Nel mese di settembre, ho iniziato la prima media. Arrivata incontrato un’ amica che per fortuna proveniva dalla mia stessa classe. Alle 9.20 il preside ha chiamato tutti i ragazzi e li ha messi accanto alla professoressa della prima ora, e una volta chiamati tutti gli alunni, siamo andati in classe. In prima ora avevo la professoressa di matematica, era gentile simpatica e disposta ad aiutare i ragazzi. Abbiamo parlato, ci siamo presentati, ci siamo descritti e abbiamo espresso i nostri interessi. In seconda ora, nonché ultima, abbiamo avuto la professoressa di italiano, un po’ più severa della precedente, ma simpatica e disposta ad aiutare, ci siamo presentati come fatto precedentemente. Alle 11.20 siamo usciti. Sono stata molto contenta del mio primo giorno di scuola media.
I giorni a seguire abbiamo iniziato a conoscerci sempre di più, e abbiamo cominciato a studiare. Piano piano ho capito di essere in una classe molto disciplinata e educata, a parte alcuni ragazzi che hanno subito qualche cambiamento, ma piano piano stanno recuperando. Iniziavamo capire nuovi concetti, riguardo a varie materie. A queste si aggiunsero interrogazioni di storia, geografia e altre materie. La mia prima interrogazione non è stata tanto difficile ma nemmeno facile, ero ansiosa piena di pensieri nella testa, come il voto o il pensiero dei miei compagni di classe. Ho iniziato a conoscermi sempre di più con la mia amica, e piano piano anche le nostre madri si sono iniziate a conoscere. Arrivati a dicembre, ci sono state le vacanze di Natale. Il giorno 8 gennaio abbiamo ricominciato la scuola. 
Abbiamo ricominciato a studiare più di prima, fino ad arrivare ad oggi, il 16 gennaio. 

Irene Gigli, grafica a cura di Alessandro Crea



giovedì 18 gennaio 2018

Correva l’anno 1918



Cento anni fa l’Italia era coinvolta nel conflitto mondiale.
Un soldato ,sul fronte Italo-austriaco ,scrisse un resoconto di quello che stava succedendo.
16-01-1918

«Ancora freddo ed ora anche nebbia .Il cannone tuona giorno e notte sul Grappa, fortunatamente con qualche intervallo. A Pieve passano numerose truppe Inglesi che ritornano dal fronte verso i luoghi di riposo, sostituite da truppe fresche».
La fonte storica scritta ci racconta che faceva sempre freddo e c’era sempre nebbia , i soldati avevano paura di morire ed erano stanchi di vedere i loro compagni di guerra, feriti e spossati, ritornare dal fronte.
La vita in trincea era agli estremi, molti erano costretti a mangiare ratti o qualsiasi cosa avessero a disposizione . Stavano continuamente a sparare e gli unici momenti di pace li impiegavano a scrivere lettere ai famigliari.
Questo testo ci insegna che la guerra conduce l’uomo al caos e alla distruzione, fa emergere i peggiori istinti, non ha quindi effetti positivi e che l’uomo dovrebbe trovare un modo per evitarla.

Valerio Giovannelli III C




mercoledì 17 gennaio 2018

GLOBALIZZAZIONE: UN UNICO GRANDE PAESE GLOBALE.



Negli ultimi anni si è ampliato particolarmente il fenomeno della cosiddetta globalizzazione che prevede la diffusione di culture e modi di vivere comuni in tutto il mondo. Esse si trasmettono tramite internet, media, viaggi e scambi di merci e di materie prime. Ormai tutti i paesi mondiali condividono le stesse usanze e gli stessi modi di fare e di pensare. come tutti voi potete notare andando da paese a paese ci sono gli stessi cibi ,gli stessi negozi e gli stessi sport come se fossimo un unico e grande paese mondiale. Il sociologo Marshall Mcluhan afferma che  L'uomo vive ormai in un recinto che ha però le dimensioni virtuali del mondo intero. Con il suo computer portatile riesce a  tenersi informato di tutto ciò che accade nel mondo leggendo solo un "giornale elettronico" da lui scelto tra migliaia disponibili in base ai suoi interessi, le sue curiosità, le sue esigenze di lavoro, i suoi hobby. Ci sono vari tipi di globalizzazione: politica , finanziaria , economica e culturale ma quella che ci riguarda maggiormente è sicuramente quella culturale. Uno dei suoi aspetti principali è il diffusismo mondiale di cucine( come il sushi , i fast food americani, la pizza ecc.), di abbigliamento o anche di musica permettendo di consumare e produrre le stesse cose in tutto il mondo. La globalizzazione nasce con la funzione di migliorare le condizioni di vita in tutto il mondo anche se spesso non è così. In certi casi  può portare  ad una perdita di identità in tutti i paesi ma non solo.. nella globalizzazione accade che i paesi più forti economicamente prevalgono sui meno forti imponendo così il loro stile di vita e sfruttando l’attività a basso costo di operai che vivono in paesi dove non vengono rispettati i diritti del lavoratore. Molte persone sottovalutano gli aspetti negativi della globalizzazione concentrandosi solo ed esclusivamente su quelli positivi come la velocità delle comunicazioni, circolazione di informazioni in tutto il mondo e la crescita economica evitando di porre rimedio a queste problematiche. A parer mio un modo per risolvere la situazione c’è , innanzitutto i paesi piu forti dovrebbero collaborare per aiutare quelli meno sviluppati invece di approfittarsene in modo tale da avere una situazione omogenea e ogni paese non dovrebbe mai rinunciare alle proprie culture per seguire quelle degli altri.


Isabella Gogorita III C



mercoledì 23 marzo 2016

La conquista mondiale dei videogiochi


Il videogioco è un software gestito da un dispositivo elettronico che ci fa interagire con le immagini di uno schermo, chi utilizza un videogioco è chiamato ‘’videogiocatore’’ e usa periferiche di input come joystick, joypad e tastiera.
Il primo videogioco è nato negli anni cinquanta negli ambienti scientifici di un’università americana ed ha avuto il suo sviluppo nella metà degli anni settanta. Nel 1952 per giocarci bisognava andare, però, nelle sale giochi, ora, invece, basta comprarlo e portarlo a casa.
Esistono vari tipi di videogiochi in base alle tematiche specifiche: Adventure, Action, Musical, Puzzle Game, Giochi di ruolo, Simulazione, Sportivo, Strategico, Educativo, Picchiaduro, FPS.
I videogiochi stanno conquistando il mondo, ma non hanno solo lati positivi perché, purtroppo, possono provocare danni al cervello, addirittura permanenti come dei tic e possono sviluppare certe tendenze lesive e violente tra giovani, che vengono così incoraggiati e stimolati alla pratica di questi esercizi dannosi.
La maggior parte dei videogiochi vengono creati in Giappone, dove si sviluppano in maniera incisiva. Le sale giochi esistono ancora e la maggior parte dei giochi che si trovano li sono di simulazione o giochi in cui si usano armi, per esempio pistole usate come joypad.
Adesso siamo arrivati alla realtà virtuale! Molto divertente e moderna è la motion capture, cioè la tecnologia utilizzata per riportare i movimenti della realtà nei videogiochi, è come vivere una realtà virtuale…cosa può esserci di più moderno? 


              Forte Jacopo e Scarlatti Alessandro



martedì 22 marzo 2016

Anna Frank


Riflettendo sulla giornata della memoria, se mi trovassi nella situazione di Anna Frank metterei in valigia una spazzola, un peluche , delle foto e un oggetto di uno dei miei genitori perché se dovessi andarmene via da casa vorrei potermi pettinare, il peluche perché è un regalo di mio padre  e siccome i miei genitori si sono separati è un modo per tenerlo vicino dando tutto l' amore che ho per lui, le foto per ricordare i miei famigliari e infine un oggetto dei miei genitori, se  dovesse succedere di non poterli mai più vedere.


da Shakira Alfonso Cilano 5`A

domenica 6 marzo 2016

Il mio sogno: cosa voglio fare da grande


E fu quella volta, quel pomeriggio, quel primo pomeriggio che stavamo portando il coniglio dal veterinario  che capii, capii per la prima volta e decisi che lavoro volevo fare da grande!!!
Ero in macchina con mamma e mentre portavo il coniglietto a fare la visita veterinaria pensavo a quel bel mestiere che fanno i dottori, a tutte le persone che salvano ogni giorno e a tutti i bambini che fanno nascere come me!!! Poi pensai a quanto mi piacesse studiare scienze, sapere dei mammiferi o degli ovipari, dei carnivori o degli erbivori, dei vertebrati o degli invertebrati e di quanto mi piacessero gli animali, tutti gli animali!!!
Soprattutto i felini!!! Pensai poi a quanta forza avrebbero dovuto avere veterinari o dottori quando moriva un essere vivente e con quanta fermezza l’avrebbero detto alla famiglia e mi domandavo se io sarei stata così forte e “fredda” nel raccontarlo…insomma se fossi stata all’altezza!!! E mentre pensavo e pensavo immaginavo me da grande con il camice a fare la veterinaria, con lunghi capelli neri raccolti in una coda e con lo sguardo felice dando la bella notizia che l’animale era guarito!!!
Ancora oggi cerco di informarmi sul mestiere ed ogni volta che porto i miei animali a fare una visita dalla “nostra” veterinaria cerco di imparare qualcosa! Comunque già so che sarà il destino a decidere il mio futuro!!!

Ma intanto sogno!!!