sabato 3 febbraio 2018

La casa vicino al bosco


Ci eravamo appena trasferiti e a me non piacque molto perché ero troppo lontana dai miei amici e poi il posto non era dei migliori: di notte tutto sembrava un unico muro nero e con il vento era pure peggio perché sembrava che tutto prendesse vita. Proprio così, ci eravamo trasferiti ai margini del bosco.
L’unica amica che abitava dall’altra parte del bosco si chiamava Serena e aveva pochi anni in più di me. Un giorno mi feci accompagnare a casa sua per passare il pomeriggio assieme a lei, giocammo un po’ dentro casa, ma poi ci venne in mente di andare a giocare nel bosco, ma senza allontanarci troppo. Dopo un po’ non trovai più Serena, mi girai ed era a pochi metri dietro di me a scavare nella terra, io avevo paura ma coraggiosamente le toccai la spalla e lei alzò la testa e mi tirò un occhiataccia malevola, io scappai nel bosco e solo dopo po’ mi accorsi che mi ero persa, corsi e dopo un po’ mi girai e non Serena non c’era più  continuai a correre e me la ritrovai avanti, lei rimase immobile ma poi mi prese e cercò di trascinarmi a se, ma non ci riuscì, in qualche modo io mi liberai e scappai verso casa e mi chiusi a chiave dentro.
Dopo pochi giorni dall’accaduto ci ritrasferimmo di nuovo in città dove c’erano poche probabilità di rincontrarla, ma dopo un mese la rincontrai di nuovo, ma lei non mi vide, nominai sotto voce il suo nome per lo spavento lei mi senti e si girò, ma con mia grande sorpresa non ricordava più nulla.



Di Daniela Savini I B


Nessun commento:

Posta un commento